❄️ Quella poesia delle Terre Alte d'Abruzzo
Nel 54° numero della newsletter di Bagaglio Leggero, ti raccontiamo le montagne d'Abruzzo.
Lo stato dell’acqua
La prima volta che abbiamo salito una montagna, qui, il consueto “tre-e-sessanta” dalla cima ci ha presi in contropiede, perché ci ha mostrato per metà altre montagne, e per metà il mare.
È un sabato di pioggia che culmina una settimana di uggia e nebbia, guardiamo fuori dalla finestra verso il giardino e vediamo tre strati: una coltre d’acqua attraverso la quale lampeggia con i capelli bagnati - l’impressione è proprio quella - il giallo di una mimosa già esuberantemente in fiore; le colline spolverate di neve, grossi fiocchi pesanti che forse non hanno coraggio d’attaccare, come si dice qui, ma che secondo noi domani solcheremo con le ciaspole; infine dense nuvole che sappiamo nascondere imponente muraglia del Gran Sasso, già bianco quando siamo arrivati qui ma domani, quando qualcuno solleverà la coltre grigia, come sarà?
“Domani” è adesso; sono le otto di mattina e percorriamo la strada tutta curve che porta a Campotosto, attorno a noi gli alberi sono talmente carichi di neve che era tanto non ricordavamo uno scenario così. Ogni ramo, anche il più piccolo, ha un batuffolone spumoso di cotone, un popcorn di neve fresca. Alcuni alberi sembrano montagne di albume montato, altri Bibendum, l’omino Michelin.
Poi la profezia si avvera. Dove si è raccolto, il manto nevoso ha un metro di profondità, forse di più. Ci navighiamo dentro, sprofondando, salendo al Monte San Franco. Cerchiamo i punti dove il vento l’ha già soffiata via, e troviamo invece la croce di vetta come un’immagine di sé bianca e futurista, una proiezione immobile e in movimento della sua forma. È la calabrosa, termine che abbiamo imparato in questi giorni: il vento spinge la nebbia contro un ostacolo - una croce di vetta, un palo segnavia, un bitorzolo vegetale a un centimetro dal suolo - e la comprime, la raffredda, la trasforma in ghiaccio. Poi un’altra, poi un’altra, poi un’altra, ed è un accrescimento come di stalagmite.
La chiamavamo galaverna, ma non è corretto e così...
Alla calabrosa diamo il merito del regno di ghiaccio che troviamo al Duca degli Abruzzi, rifugio rivestito di galaverna a 2388 metri di quota. È Silvia a chiamarlo regno di ghiaccio, e l’immagine è perfetta: l’aria è leggera, dà un po’ alla testa; da qui, gli sciatori più in basso hanno perso ogni suono, sembra di trovarsi in una bolla - di ghiaccio.
Ed eccoci, dopo un mese in un entroterra che sale roccioso fino al cielo eppure circondati dalle mille forme dell’acqua; con le gite e le esperienze e le persone che ci capita di conoscere e il calore del sole sulla pelle e il freddo dell’alpinismo nelle mani e il sapori e gli odori e le emozioni, ogni cosa spinta contro di noi da un vento prodigioso (come neanche in Patagonia avevamo cavalcato), ad arricchirci di una bellezza arabescata e preziosa.
Montagne d’Abruzzo: 10 consigli per l’uso
L’Abruzzo sembra piccolo, ma non lo è, le distanze possono essere davvero ingannevoli e spesso le strade in inverno chiudono per neve. In generale non fidarti MAI di Google Maps senza prima aver chiesto a qualcuno (già provato sulla nostra utilitaria).
Il Gran Sasso è una delle montagne più belle del mondo. Se imbocchi il traforo che da Teramo porta a L’Aquila preparati a rimanere a bocca aperta.
La Majella dicono sia la “madre di tutte le montagne“, ma questo te lo confermiamo nel prossimo numero perché avremo casa lì vicino. Quello che sappiamo è che è piena di percorsi per lo scialpinismo.
Oltre a questi due colossi c’è la Laga (sempre parte del Parco Nazionale del Gran Sasso), il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino e il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise… ancora ti stupisce che la regione sia soprannominata “il polmone verde d’Italia”?
In generale è ben probabile che non troverai nessun altro durante la gita che hai scelto.
Dalla cima dei monti quello che vedrai è… il mare!
Il vento sa essere impietoso (altro che Patagonia) quindi conviene controllare bene il meteo anche nelle giornate di sole.
Tra le escursioni che più ci sono piaciute in questo periodo ci sono: il Rifugio Duca degli Abruzzi a Campo Imperatore, la Madonnina e l’albergo diruto di Prati di Tivo, il Monte Ienca, il Monte San Franco. Tosta ma bellissima, la salita con ramponi e picca al Monte Gorzano.
Seguirà una guida completa delle cose che ci sono piaciute di più alla fine della nostra permanenza in Abruzzo, ma intanto salva queste info!
Alcuni borghi sembrano usciti dal tempo, tra i tanti ti consigliamo di visitare Pietracamela, Castel del Monte, Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio con le case arroccate, Azzinano con i murales naif, Atri con i calanchi e la cattedrale, ma anche Campli con la scala santa e la necropoli di Campovalano a due passi.
E visto che “non di sole gite vive l’uomo” sappi che gli arrosticini vengono vendute a varie pezzature, ma i 30 grammi sono la perfezione, il resto i locali lo snobbano chiamandola “modernità” - arrosticini di mortadella? di pancetta? tzé! - e in ristorante si chiedono un po’ per volta così non si freddano e tu vedi quanti ne vuoi (spoiler, meno di 20 a testa è da pivelli).






Spotted!
Hai letto il nome di Davide nel primo numero del 2025 de La Rivista del Club Alpino Italiano? Nel numero 12 “Inverno fuori traccia” abbiamo raccontato la Terra del Fuoco dai nostri occhi in ben 14 pagine.


Ci vediamo qui?
Venerdì 21 alle ore 21.00 presenteremo il nostro nuovo libro TREKKING IN PATAGONIA al Rifugio del CAI Castelli. Noi promettiamo tutta l’energia possibile per raccontarti questa terra selvaggia, maestosa e affascinante… ti aspettiamo!
È tutto per questo numero! Grazie per averci letto, ci vediamo il prossimo mese (e prima sul blog e su Instagram).
Buone gite!
Silvia e Davide
PS: qui sotto trovi un po’ di codici sconto che possono esserti utili per le prossime avventure!
Sconti per le tue prossime avventure
Assicurazione viaggio - Noi utilizziamo Heymondo da qualche anno: le garanzie sono ottime (è la cosa che conta) e sono espandibili come più ti serve, c’è una bella attenzione alle attività outdoor, assistenza 24h direttamente tramite l’app, e il rapporto qualità/prezzo è imbattibile rispetto a tutte quelle che abbiamo confrontato.
Per il tuo prossimo viaggio, puoi farla in un attimo: e con lo sconto del 10%, cliccando qui.
Calze da trekking - Siamo fan da sempre di Calze GM che ci accompagnano in tutte le avventure estive ed invernali. Azienda di Trento che rispetta il Made in Italy e crea calze pensate appositamente per l’escursionismo o il trekking anti vesciche e traspiranti: fanno la differenza!
Puoi acquistare dal loro sito con lo sconto del 15%, cliccando qui (devi iscriverti alla newsletter).
Abbigliamento da montagna da donna - Sono innamorata di LaMunt, brand sostenibile di abbigliamento da montagna pensato dalle donne per donne e questa attenzione si vede in ogni dettaglio delle loro collezioni.
Puoi acquistare dal loro sito con lo sconto del 20% con il codice BAGAGLIO20.
Lampade frontali - Conosci già Olight, vero? Azienda specializzata in lampade da trekking che produce frontali di qualità eccellente con prestazioni elevate e tantissime funzionalità che le rendono uniche.
Puoi acquistare dal loro sito con lo sconto del 15% con il codice BAGAGLIO15.